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  • Dernière connexion: Il y a 15 heures
  • Genre: Femme
  • Lieu: Italy
  • Contribution Points: 0 LV0
  • Rôles:
  • Date d'inscription: octobre 14, 2023
Complété
Bloodhounds
0 personnes ont trouvé cette critique utile
par Lynnea
Il y a 8 jours
8 épisodes vus sur 8
Complété 0
Globalement 8.5
Histoire 7.5
Acting/Cast 9.0
Musique 8.0
Degrés de Re-visionnage 8.5
Cette critique peut contenir des spoilers

Serie avvincente, migliorabile nell'ultima parte

Serie avvincente, capace di catturare l'attenzione dello spettatore sin dai primissimi minuti. Tema d'avvio è la boxe, sport che caratterizza i due giovani protagonisti e grazie al quale fanno conoscenza. Un'amicizia pulita, come non mi capitava di vedere da molto tempo, che non viene stupidamente messa alla prova dal classico triangolo amoroso piuttosto che dall'invidia da "eterno secondo". E' un'amicizia leale, di crescita cooperativa, dove ciascuno dei due è spunto di miglioramento per l'altro e appoggio sicuro in caso di bisogno.
Fin da subito subentra anche il tema predominante della serie, ovvero tra figure rilevanti del mondo dell'usura. Una piaga, quella degli strozzini, che viene trattata in maniera completa, affrontandola e valutandola da tutti i punti di vista. La lotta al clan potente e spregevole diventa perno centrale della serie e permette di radunare il gruppo delle figure principali: dalla parte dei buoni i già citati giovani protagonisti, ai quale si uniscono il vecchio presidente Choi, la nipote putativa, e i due "coltelli", un tempo al servizio di Choi e rimastigli fedelissimi. Dall'altra, il cattivo, anche lui ex fedelissimo di Choi, ma animato dall'avidità e dal desiderio di potere che l'aveva spinto a tradire il suo mentore e a diventare un pezzo grosso con agganci in tutti i settori, dalla magistratura alle forze dell'ordine alla politica.
La serie conta in totale 8 episodi da un'ora circa l'uno e per i primi sei è davvero splendida: via via che la resa dei conti entra nel vivo, emergono aspetti ed emozioni ad ampio spettro: la fiducia e fedeltà, l'affetto che va oltre il semplice legame di sangue, la riconoscenza e gratitudine, la già citata amicizia, la voglia di redimersi e riparare agli errori del passato, la brama di potere capace di annullare l'umanità di una persona, la determinazione a resistere, ad affrontare una volta per tutte - costi quel che costi - ciò che da tempo è rimasto in sospeso...
Tutto è ben dosato, ogni personaggio è rappresentativo di uno o più di questi aspetti. Ovviamente avevo messo in conto che la squadra dei buoni alla fine avrebbe trionfato ma non senza qualche importante perdita: il presidente Choi era di fatto destinato, forse anche uno dei coltelli. Il sesto episodio però si conclude in modo un po' troppo esagerato, spazzando via tutta la vecchia guardia e disperdendo per strada anche la giovane nipote, la cui relazione che andava evolvendosi con i due ragazzi aveva ancora molto da offrire. Invece si fa piazza pulita e si toglie di mezzo buona parte degli attori protagonisti, per avviare un settimo episodio che mostra anche un salto temporale non propriamente chiarissimo. La spiacevole sensazione è quella di quando a distanza di un po' di tempo viene fatto il sequel di una serie/film, ma dove gli attori principali, se non addirittura i personaggi, sono cambiati. Ho trovatoun po' incoerente l'idea che con un po' di allenamento i due giovani baldi siano in grado di fermare il nemico, lo stesso che con la vecchia squadra al completo non si era riusciti a fermare (e lì c'era la forza dell'esperienza del presidente Choi, oltre all'abilità e capacità dei due coltelli, certo non risultato di un allenamento di qualche settimana). Ma questa sembra voler essere la conclusione della serie, quindi fuori una giovane e avanti una sorta di misera sostituta, si ripescano due agganci con le giuste conoscenze perchè da soli in due non andrebbero da nessuna parte, e il gioco è fatto: il nemico viene finalmente sconfitto. La conclusione non è netta ma nemmeno troppo aperta: un finale che può terminare - un po' insipidamente - lì, oppure può lasciare uno spiraglio per l'aggancio di un sequel, come mi pare sia stato recentemente confermato. Di questa serie ho adorato praticamente i primi tre quarti: la virata degli ultimi due secondo me l'ha un po' rovinata, per cui non ho grandi aspettative verso l'ipotetica seconda stagione. Resta comunque una serie meritevole, con un cast davvero valido (tutti i tre giovani, Choi, i coltelli e persino il cattivo...attori che ho già conosciuto e apprezzato in altre serie).

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Go Ahead
0 personnes ont trouvé cette critique utile
par Lynnea
Il y a 20 jours
46 épisodes vus sur 46
Complété 0
Globalement 8.0
Histoire 8.0
Acting/Cast 8.0
Musique 8.0
Degrés de Re-visionnage 8.0

Una gran bella serie, ma non coinvolgente quanto il suo remake

Arrivo a questa serie dopo aver visto il suo recente remake coreano. Ho letto molte recensioni che ritenevano il remake non all'altezza dell'originale "Go ahead", ed ero quindi contenta di averli visti in ordine inverso. Paradossalmente, però, per quanto mi riguarda, mi ha coinvolta ed entusiasmata di più il recente "A prefabricated family" rispetto a questo titolo. La storia di base è la stessa, ma presenta anche diverse varianti. Dal punto di vista della trama, ho preferito il remake. Remake che è più scenografico, artefatto, studiato, rispetto a questa serie, che al contrario sembra un vero e proprio spaccato di realtà. Eppure sembra che il remake sia riuscito a coinvolgermi e ad emozionarmi molto di più, forse perchè proprio costruito con quell'obiettivo ed estremamente incentrato sul nucleo famigliare allargato, mentre in Go Ahead si ritagliando ampio spazio anche altri personaggi secondari, che può anche starci data la durata della serie ma che andavano a smorzare l'interesse tra una scena legata ai protagonisti e la successiva. Sugli attori, nulla da dire, ottimo il cast in entrambe le produzioni.
In Go Ahead certe situazioni ostiche non sembrano trovare lo sfogo eclatante come nel remake: la madre depressa lo è in entrambi i casi, ma nel remake è davvero agghiacciante; la relazione tra i due giovani non viene accettata così facilmente nella serie recente, mentre qui tutto sommato non c'è un'iniziale e netta opposizione del padre di lei. Punto a sfavore di Go Ahead è l'aver accennato al triangolo amoroso, mentre nel drama coreano la questione viene presa in considerazione e quasi istantaneamente eliminata (non sono una fan dei triangoli, se non si è capito).
Credo che la versione ottimale sarebbe un mix tra le due, prendendo però più elementi dal drama coreano rispetto a questa serie cinese. Resta comunque una visione che mi sento di consigliare, seguendo però l'ordine cronologico tra le due.

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The Sweet Love Story
0 personnes ont trouvé cette critique utile
par Lynnea
Il y a 26 jours
27 épisodes vus sur 27
Complété 0
Globalement 6.5
Histoire 6.5
Acting/Cast 6.5
Musique 6.5
Degrés de Re-visionnage 6.5
Niente di eclatante, commedia molto easy e non particolarmente coinvolgente. Fosse stato per i protagonisti, dubito avrebbe raggiunto la sufficienza: se la prova dell'attrice è stata accettabile, il protagonista proprio non funziona. Attore che so essere esteticamente molto apprezzato, ma che mi aveva già lasciata perplessa in un altro suo drama da protagonista: bello, sì...ma completamente insignificante. Davvero insipido e per nulla carismatico, porta in scena un personaggio che non sa di niente.
A salvare il drama quel basta per strappare la sufficienza è stata la coppia secondaria, soprattutto per la star del badminton che ha saputo rubare la scena - cosa peraltro facilissima da fare - al vero protagonista della serie.
Un ulteriore menzione positiva per l'amico di infanzia della protagonista, attore che devo dire ricorda vagamente il grande Song Joong Ki (ma il paragone si ferma lì, a una mera somiglianza... Per il resto siamo lontani anni luce).

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Face Me
0 personnes ont trouvé cette critique utile
par Lynnea
Il y a 28 jours
12 épisodes vus sur 12
Complété 0
Globalement 5.0
Histoire 5.0
Acting/Cast 5.0
Musique 5.0
Degrés de Re-visionnage 5.0
Sarò sincera, c'è mancato poco che lo abbandonassi.
Premesse e primo episodio ok. Poi, il nulla.
C'è una tematica di base anche originale e interessante, quella della chirurgia plastica, del suo utilizzo smisurato, di come possa fare male ma possa anche essere utile.
Manca però una direzione precisa verso la quale costruire la storia, c'è una buona idea - ripeto - ma una volta presentata, non sembra esserci altro, mentre una buona serie ha bisogno i solide basi, tanto lavoro per uno sviluppo concreto e interessante e molto, molto altro. Ci sono temi già visti un milione di volte, ma se impostati bene e sviluppati con cura, non mi stancherei mai di vedere riproposti. Qui c'è un guizzo di novità, ma buttata lì come se da sola dovesse fare il miracolo di determinare le sorti del drama.
Nel concreto, s'inserisce l'elemento thriller e il contesto del passato, ma quasi a riempitivo e senza l'impressione di voler arrivare da qualche parte di preciso. Il finale frettoloso, i nodi che arrivano al pettine sciolti dando un banale strattone, persino la carta del romance che poteva essere giocata sembra vittima della svogliatezza di prendere in mano la faccenda e impegnarsi a delinearla.
Ah, inutile dire che il coinvolgimento emotivo è sotte zero. Il giudizio finale, direi, emerge da sè.

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The Lighter and the Princess' Gown
0 personnes ont trouvé cette critique utile
par Lynnea
déc. 10, 2024
36 épisodes vus sur 36
Complété 0
Globalement 10
Histoire 10
Acting/Cast 10
Musique 10
Degrés de Re-visionnage 10
Cette critique peut contenir des spoilers

La serie numero uno in assoluto.

"Lighter and Princess" non solo entra a sorpresa nella mia top ten - popolata per il resto da drama coreani - ma si posiziona incredibilmente al primo posto. Davvero ineguagliabile.
Produzione di alta qualità, attenzione per i dettagli. La Cina quando vuole su questi aspetti sa distinguersi, ma poi si perde nello sviluppo delle trame. Qui invece no. Qui sforna una serie così reale che è impossibile non immedesimarsi: niente siparietti insulsi o ridicoli, nessuna conversazione artificiosa, nessuna banalità imbarazzante trattata al pari di una rivelazione fondamentale, nessun passaggio poco credibile e buttato lì sotto riflettori esagerati e giusto per far scena. C'è uno spaccato reale che cattura lo spettatore fin dal primo episodio...e non lo lascia più.
La storia racconta degli anni di università, e quelli subito dopo, che vedono al centro i due protagonisti, Li Xun e Zhu Yun, con un meccanismo del tipo: presente-lungo flashback nel passato- ritorno al presente.
L'ambientazione è quella della facoltà di informatica, tema che non solo caratterizza la maggior parte dei personaggi ma che viene portato avanti con attenzione e credibilità: si parla di codici, virus, programmi, giochi online, piattaforme, investimenti, aziende del settore, grafiche e via dicendo. Del resto questo fa parte della vita dei personaggi, è normale sia presente in modo costante: niente di troppo complesso da risultare ostico, ma neppure qualcosa di banalizzato e accennato solo di sfuggita, come inserito tanto per dare un senso agli studi dei personaggi o ai loro interessi. No, affatto. Qui ogni singola tematica è ben sviluppata, nella giusta misura.

In questo drama ho ritrovato quella che è ormai a pieno titolo la mia attrice cinese preferita, protagonista anche di un'altra serie (Fall in love) da me molto apprezzata. L'attrice, di una bellezza singolare - non ha forse i lineamenti fini di mille altre sue colleghe - ha un fascino magnetico e carismatico, grande espressività nella mimica facciale e nello sguardo. Come nell'altra serie che ho citato, interpreta un personaggio femminile che mostra una cieca e incrollabile fiducia nei confronti del protagonista. Salvo una situazione in cui viene praticamente portata, con tutti gli stratagemmi possibile, a prendere le distanze da lui, per il resto la sua fiducia e il suo amore sono praticamente incrollabili, ed è una cosa che ho apprezzato tantissimo, perchè invece che sottoporre lo spettatore a una serie di cliché infiniti di tira-e-molla e di assurdi fraintendimenti, qui si può ammirare lo sviluppo e la sinergia di coppia. Brava, brava, bravissima.

La punta di diamante della serie, però, è il protagonista maschile, Li Xun. Interpretato da un bravissimo attore che non conoscevo e che trovo semplicemente perfetto per il ruolo, capace di portare avanti con coerenza il carattere singolare del giovane protagonista, anticonformista e ribelle, asociale e geniale, intuitivo ed ermetico, ironico e distaccato, con un passato difficile alle spalle, un QI senza eguali, grandi ambizioni e la ferrea volontà di essere l'unico artefice del proprio destino. Semplicemente spettacolare. E Arthur Chen veste perfettamente i suoi panni, con gli sguardi impassibili ma che inchiodano, l'atteggiamento distaccato e freddo, le risposte concise e senza orpelli. Il fascino di questo attore è più nella sua espressione imperscrutabile che nel sorriso, che paradossalmente non mi fa impazzire. Esteticamente, inoltre, altro meritato 10 e lode, sia nella versione platino - singolare nelle serie asiatiche, ma qui la capigliatura anticonformista stava benissimo - sia nella versione poi tornata castana, sia nel taglio più corto e scuro (forse esteticamente quello che ho preferito di meno, ma che ammetto serve a conferirgli un'aspetto più maturo e autorevole).
Lui è la figura che più di tutti evolve nel corso del drama, rimanendo tuttavia fedele alla sua caratterizzazione. Non è ribelle nei confronti della giustizia, contrariamente a quanto si può pensare. La prima volta che viola la legalità, è palese che lo faccia a malincuore, spinto dal bisogno assoluto di pagare alla madre le cure di cui necessita. Non è però fiero di sé stesso, e quando si trova a dover assumersi la responsabilità del proprio gesto, lo fa con la consapevolezza che è giusto così (non va dalla madre di Zhu Yun a chiedere un trattamento di favore per sé stesso, e nonostante ciò che dice a Zhu Yun quando le prova tutte per allontanarla non è nemmeno vero che incolpa la madre di lei, è ben consapevole che la donna ha fatto semplicemente ciò che era giusto fare, ovvero espellerlo). La seconda volta che infrange la legge, è decisamente premeditata, inizia a prendere forma nella sua testa quando ancora nessuno può nemmeno immaginarlo: consapevolissimo di compiere una brutta azione - si preoccupa di allontanare da sé Zhu Yun in tutti i modi - per poi ripagare letteralmente "occhio per occhio" la persona odiosa che ha indirettamente causato la morte della sorella. Li Xun poteva trovare modi subdoli per sabotarlo, sfruttando le sue doti e senza farsi beccare. Invece compie un'azione plateale, consapevole delle conseguenze e accettandole pienamente in anticipo: autore del proprio destino, compie una scelta che è solo sua. La sua fermezza è costante ed è sicuramente il tratto che più lo caratterizza.

Ho adorato l'evoluzione della coppia: lui è incuriosito da lei, ma non lo vuole ammettere. Lei è affascinata da lui, ma insofferente ai suoi modi. Sono praticamente cane e gatto, e non perdono l'occasione per battibeccare, lanciarsi frecciatine, ironizzare, rispondere a un attacco con un contrattacco. E' una dinamica davvero bella da seguire, sembrano interagire con un codice tutto loro e molte scene apparentemente ordinarie sanno coinvolgere quanto i momenti romantici (e ce ne sono anche di quelli, complice una chimica davvero notevole tra i due). Questo a mio avviso il pregio maggiore della serie, ovvero che anche tolte le scene "da bacio" - e, ripeto, non mancano - ogni singolo episodio è saturo di momenti altrettanto emozionanti. Giusto per elencare qualche parola chiave, non tanto spoiler ma di immediata comprensione per chi ha visto la serie:

- il racconto di Zhu Yun sul golden retriver tinto
- la usb a forma di porcellino (e il virus a forma di maialino che manda in tilt più di un computer)
- la foto strappata e ricomposta
- l'accendino e la principessa
- gli aeroplani di carta
- la definizione di principessa
- i fiocchi di neve sul palmo della mano
- i massaggi a braccia e schiena
- la camicia di Li Xun
- le rose blu
- il biglietto con il quale Zhu Yun si impegna ad accontentare una qualsiasi richiesta di Li Xun (che trova uno splendido collegamento nell'episodio speciale della proposta di matrimonio)
- i fuochi d'artificio
- il vestito da principessa
- il solletico
- il re e il cavaliere
...e potrei continuare oltre. Proprio su questo ultimo riferimento - richiamato anche dalle parole della sigla di apertura - un appunto è dovuto, perchè esprime pienamente la relazione tra i due. Apparentemente può sembrare che Li Xun sia colui che comanda - lui è il "re" - e sicuramente le sua abilità e la sua capacità di intuizione fanno sì che sue siano le decisioni della strada da seguire. In questo senso sì, Zhu Yun obbedisce alle sue richieste e indicazioni, ma di fatto semplicemente si affida - come anche altri - a lui con la consapevolezza che nell'ambito professionale la sua lungimiranza è ineguagliabile. Ma è anche vero che la priorità di Li Xun è il benessere di Zhu Yun, per cui questo "re" utilizza il suo potere per dare al suo "cavaliere" ciò di cui ha bisogno. E lo fa a qualsiasi prezzo (quando capisce di non poter battere nella competizione Fang Zhijing perchè l'altro ha giocato sporco, piuttosto che deludere Zhu Yun trova comunque un modo - meno lecito e per il quale mette in conto di dover poi pagare un prezzo - pur di raggiungere l'obiettivo che si è prefissato). Obiettivo che nemmeno era suo, inizialmente. Ma lo diventa non appena si manifesta come bisogno i Zhu Yun. Tutto questo si evince anche dal suo commento alla frase che Zhu Yun posta sul social non appena si mettono assieme, dove lei dice di essere il cavaliere al servizio del proprio re, pronta a seguirlo, a battersi e a morire per lui. "Ipocrita" è il commento di Li Xun, che spiega in pieno il vero rapporto tra i due: lui è il re, ma il suo potere è di fatto al servizio di Zhu Yun, dal momento che la ragazza rappresenta la sua priorità.

La presenza di tutti questi riferimenti e dettagli no n può che derivare dal fatto che un adattamento televisivo di un romanzo. Le sceneggiature che nascono direttamente come serie spesso non hanno tutta questa attenzione e ricchezza di particolari, forse perchè si pensa erroneamente di giocarsi bene la carta dell'aspetto degli attori, della musica, delle inquadrature, e via dicendo. Un romanzo invece deve mettere sul piatto molto altro, per coinvolgere il lettore. Ed ecco che i tanti, piccoli, apparentemente banali dettagli si intrecciano tra loro come fili e trovano un senso nel corso della storia. La trasposizione penso sia stata molto fedele, e non può che essere stato un vantaggio enorme.

Una meritata menzione anche ai personaggi secondari, da Lao Gao e Xu Li Na, due personaggi rovinati dall'invidia e dal desiderio di ciò che è impossibile, a discapito di ciò che di buono invece posso avere ma che non vedono se non alla fine. In particolare modo Gao è un personaggio che sa farsi davvero odiare ma che, a conti fatti, non si può dire non abbia provato più volte a sottrarsi a quell'invidia deleterea che lo anima quando è al fiano - o meglio nell'ombra - di Li Xun. Una vita da eterno secondo, in amore e nel lavoro, dove anche il desiderio di voltare pagina e cercare una sua strada, anche lontano, pur di evitare la tossicità di una convivenza per lui malsana, sfuma tristemente condannandolo ancora una volta a quel ruolo che gli va stretto e che a un certo punto diventa per lui una sorta di ossessione.
Ben caratterizzata anche la squadra della Rete Cuore Alato, ogni membro ha un suo valore e nell'insieme rappresentano un valore positivo, quello che fa la differenza tra il modo di vivere di Li Xun prima e dopo il carcere, fino a portarlo finalmente ad ammettere che "non sta scalando la montagna da solo". Prima della prigione aveva concesso solo a Zhu Yun di stare al suo fianco, di entrare in quel suo piccolo spazio privato gelosamente e ostinatamente custodito, quasi negato. Quando dopo il lungo flashback si torna al presente, sembra piano piano lasciarsi circondare anche da altre figure, che verso la fine diventano una via di mezzo tra amici e famiglia.

Le canzoni che accompagnano la serie - dalla sigla a tutte le altre - sono di pari livello, a dir poco stupende. Non solo belle da sentire, ma calzanti nella scelta delle parole e dei riferimenti.

Dopo aver visto - e rivisto, e rivisto, e rivisto - questa serie, la tentazione di cercarne di simili era forte, e mi sono accodata a chi, dopo averla vista, aveva fatto lo stesso chiedendo consigli su vari siti...ma leggendo un po' i titoli suggeriti, devo concordare con chi ha affermato che è meglio non andare alla ricerca di una serie come "Lighter and Princess", semplicemente perchè non c'è alcuna serie che può definirsi simile e alla sua altezza (parole vere, purtroppo).


Concludo non consigliandone la visione, ma definendola proprio obbligatoria. Questa è una serie che va vista, non ci sono storie.

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City Hunter
0 personnes ont trouvé cette critique utile
par Lynnea
déc. 9, 2024
20 épisodes vus sur 20
Complété 0
Globalement 8.5
Histoire 8.5
Acting/Cast 8.5
Musique 8.5
Degrés de Re-visionnage 8.5
Serie coreana che associo - per data e caratteristiche - a drama quali K2, Healer, The King 2 hearts, e via dicendo. Corre l'anno 2011 e il tipo di riprese, tra inquadrature, suoni, luci, oltre a pettinature proababilmente all'epoca di moda, fanno capire che non ci troviamo di fronte a una produzione recente. Per gli standard dell'epoca, comunque, la qualità era alta, tant'è che si ha modo di apprezzarla ancora oggi senza particolari problemi.
L'avevo in lista da parecchio tempo, sempre rimandata poiché non così semplice da reperire e per via del fatto che non stravedo particolarmente per Lee Min Ho, attore - soprattutto in quella decade - tra le star di Hallyu. Scovata di recente la serie sottotitolata in italiano e rivalutato Lee Min Ho per via della sua recente performance in Pachinko, mi sono infine decisa. Il drama si presenta come un misto tra romance e azione, con un protagonista che ricalca l'idea dell'eroe un po' anche antieroe: bello ed elegante, capace sia a livello di intelligenza/intuito sia nel combattimento fisico, con un passato di segreti alle spalle, una vita che non ha mai incrociato l'amore, e un presente in cui si muove da stratega senza mai palesare appieno le sue grandi doti. In questo mi ha ricordato tanto Healer, e gli anni di quel genere - appunto - sono gli stessi. Spina dorsale della trama è il proposito di vendetta del suo padre "adottivo", Lee Jin Pyo, rispetto a un tragico e vile evento che ha avuto importanti conseguenze anche sulla vita dello stesso Lee Yoon Sung. Il ragazzo viene cresciuto sotto ferrea disciplina militare, quasi a diventare un'arma per saldare, in età adulta, quei conti lasciati in sospeso. Singolare il rapporto tra i due, dove se da una parte Jin Pyo sembra sfruttarlo egoisticamente, crescendolo alla pari di un mezzo per raggiungere il suo obiettivo, dall'altra ci sono momenti in cui sembra emergere un reale affetto per il ragazzo, che lo portano a sacrificare tanto per il bene di Yoon Sung. Insolita e apprezzabile tutta la parte che si svolge in Thailandia. Quando il piano di vendetta però entra nella fase attiva, padre e figlio si troveranno su fronti diversi, pur con obiettivo comune: a dividerli le modalità, perchè dove Jin Pyo è pronto a spargere sangue senza farsi troppo problemi, oltre a coinvolgere e ferire innocenti - paradossalmente al pari di quanto accaduto a lui - al contrario il Yoon Sung persegue una giustizia che va oltre la morte, che chiede di pagare un prezzo meno tragico della morte ma per certi versi più pesante, quale il convivere dovendosi assumere le responsabilità delle proprie azioni. Un meccanismo che non è il semplice occhio per occhio, dente per dente, ma che, suo padre, segnato indelebilmente e accecato dal desiderio di vendetta, sembra non trovare soddisfacente. Mentre padre e figlio si fronteggiano in una corsa contro il tempo volta a risolvere - a uno a uno - tutti i conti in sospeso con i cinque responsabili dell'accaduto di molti anni prima, ecco che il tema romance si intreccia alla trama nei panni di una Park Min Young che interpreta una sorta di guardia del corpo della figlia del Presidente.

Cosa mi è piaciuto?
- il genere azione+ romance
- la caratterizzazione del protagonista maschile, che mescola l'eroe solitario dal passato difficile (Healer), ai giochi di potere ai piani più alti della politica (The King 2 hearts), al vissuto in un contesto a tratti violento (Vincenzo, anche se lì il codice etico comprendeva l'omicidio mentre in questo caso l'obiettivo di Yoon Sung è proprio quello di vendicarsi senza diventare un assassino)
- la trama non piatta, carica di eventi che si intrecciano tra presente e passato
- lo sviluppo dei personaggi, secondari compresi
- l'importante tematica del rapporto tra padre e figlio, che a livello emotivo coinvolge al pari della storia d'amore. Soprattutto la scena finale tra i due, l'ho trovata davvero profonda e significativa.

Cosa non mi è piaciuto?
-la protagonista femminile, giusto accettabile: l'attrice ha collaborato con vari partner di prestigio nei drama di quegli anni, pur non essendo lei all'altezza ma, evidentemente, era il meglio che all'epoca offriva il mercato. Una recitazione, la sua, che sembra sempre un po' la stessa, indipendentemente dalla serie in oggetto. A questo, si aggiunge la caratterizzazione poco credibile di un personaggio che passa da lavori qualunque a niente di meno che guardia del corpo della famiglia del Presidente, lavoro che svolge in modo piuttosto ridicolo, quasi senza preparazione, buttando a caso un occhio qua e là.
- il meccanismo dei "segreti nei segreti", dove anche le verità svelate poi vengono rimesse in gioco a favore di altre verità ancora. Sulla questione della relazione padre-figlio è stata forse un po' troppo macchinosa ed eccessiva.
- il finale - parlo proprio delle ultimissime scene - non dei più chiari in assoluto.
- la quantità di scene romantiche, che si riducono sostanzialmente a un paio di baci (di cui uno nemmeno da considerare). Apprezzabili alcuni momenti e interazioni verbali tra i due, ma qualcosina in più sul piatto del romance si poteva mettere.


Concludendo, un drama che appartiene al filone dei miei preferiti - come tipologia - e del quale mi son piaciuti molti aspetti ma che, contemporaneamente, ha mostrato anche diversi punti deboli che potevano essere gestiti meglio. Resta però una visione che mi sento comunque di consigliare e che ho indubbiamente apprezzato.

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We Look for What We Miss
0 personnes ont trouvé cette critique utile
par Lynnea
déc. 5, 2024
22 épisodes vus sur 22
Complété 0
Globalement 6.0
Histoire 5.0
Acting/Cast 7.0
Musique 6.0
Degrés de Re-visionnage 6.0
Serie breve, 7 ore in totale suddivise in una ventina di episodi da venti minuti scarsi l'uno. Commedia semplice, e sottolineo la parola, priva di grandi obiettivi o ambizioni e che resta a galleggiare nella sua piccola - molto piccola - comfort zone.
I primissimi episodi hanno avuto il pregio di una connotazione insolita e divertente - lui, senologo, che si ritrova a visitare la compagna di liceo che non vede da una vita - ma anche questo piccolo dettaglio apprezzabile sfuma alla svelta in quella che è la classica commediola romantica non particolarmente appassionante o accattivante, piena di tiepidi cliché ed evoluzioni scontate. Tanto per dire, la trama non prevede nemmeno un vero e proprio ostacolo da superare, ci sono giusto loro due che si ritrovano dopo anni e devono trovare il coraggio di confessare di essersi sempre piaciuti, tutto lì.
Il finale, infatti, poteva essere tranquillamente traslato alcuni episodi prima o dopo, non c'era chissà quale questione da risolvere. Concludendo, un drama che promette poco e quel poco mantiene, poiché senza particolari obiettivi difficilmente non può eccellere ma altrettanto difficilmente può fallire completamente.

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Be Your Knight
0 personnes ont trouvé cette critique utile
par Lynnea
déc. 3, 2024
29 épisodes vus sur 29
Complété 0
Globalement 6.0
Histoire 4.0
Acting/Cast 8.0
Musique 6.0
Degrés de Re-visionnage 6.0

Punti di forza davvero sprecati...

Questa seria si è rivelata essere un vero e proprio spreco. Spesso mi sono imbattuta in drama potenzialmente interessanti nell'idea ma fallimentari nel concreto. "Be your knight", se possibile, fa pure peggio: investe qualcosa di buono e lo spreca nel peggiore dei modi. Per quella che è la sceneggiatura, non meritava il minimo investimento. E invece l'investimento c'è stato e si vede, sia in termini economici - non ci troviamo di fronte alla serie thai di turno a budget risicato, per intenderci - fino al cast che, devo dire, è di tutto rispetto. Il protagonista anche azzeccato, l'attore che lo interpreta ha la capacità di risultare freddo, minaccioso e distaccato. L'attrice non la conoscevo, ma anche lei mi è sembrata un'ottima scelta. Il periodo storico una vera chicca, i costumi d'epoca affascinanti (non ho le competenze per dire quanto fedeli alla realtà del tempo, ma erano comunque un piacere da vedere, dalle spille agli orecchini, dai fermagli ai vestiti, per non parlare poi delle scarpe che la protagonista indossa nel primo episodio, che richiamano proprio un'eleganza d'altri tempi). Riprese e regia di qualità, forse i suoni un po' troppo artefatti, ma niente di così trascendentale. Tanti punti di forza, dunque. Gettati tutti in pasto ai pesci da una sceneggiatura a dir poco ridicola e imbarazzante. Ed ecco che i protagonisti introdotti nel primo episodio - lui così aggressivo, lei determinata a non farsi intimidire - sembrano di fatto volatilizzarsi già nel secondo episodio: spuntano a oltranza mignoli intrecciati a suggellare promesse (non siamo all'asilo, vorrei ricordare, e lei giusto nell'episodio precedente l'ha quasi centrato con un colpo di pistola, ma sembrano quisquilie, evidentemente). Lei, così spavalda e determinata da andare a caccia del finto/sostituto fidanzato, che poi va in crisi per il bacio a stampo che suggella le promesse matrimoniali.... ridicolo... e ancor più ridicolo lui - l'uomo tutto d'un pezzo che nel salone da barbiere la minacciava con una lama alla gola - che le chiede pure scusa... Dai, siamo seri! Il tenore è sostanzialmente questo, ci sono delle scene ben girate che sembrano annunciare momenti fatidici, con tutte le angolazioni di ripresa al posto giusto e gli sguardi del caso...e poi, il contenuto della conversazione si riscopre essere di una banalità senza precedenti. Se il primo episodio crea un po' di confusione sul senso di ciò che accade, dal secondo si pensa bene di dare qualche info in più allo spettatore...ma perchè fare la fatica di costruire qualcosa di credibile, quando semplicemente si può prevedere che la protagonista faccia monologhi notturni che lui prontamente ascolta, o che la vecchia nonna ripercorra opportunamente il viale dei vecchi ricordi ad alta voce in giardino, guarda caso proprio mentre lui è nascosto nei pressi. Sono veramente sotterfugi di bassa qualità, quasi ad assolvere sbrigativamente il compito di dare un senso alla storia. Tralascio poi le incoerenze...la nonna ci fa frustare a sangue? Ma due minuti dopo, appena si sente mancare, accorriamo preoccupati al suo capezzale. Ma perchè?!?! Dato che una coppia protagonista prevedibile e snaturata non bastava, gli sceneggiatori hanno ben pensato di piazzare anche un secondo pairing, dello stesso tenore del primo, ovvero poco credibile e per nulla approfondito. Sorvolo sul finale, in particolar modo la scena di chiusura, ai limiti dell'inguardabile. Il sei politico è per i punti positivi citati all'inizio, anche se sono stati davvero un completo spreco data la qualità di un prodotto che - basato su un disastro di sceneggiatura - non poteva che uscirne a testa bassa.

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Cet avis était-il utile?
Complété
LUCA
0 personnes ont trouvé cette critique utile
par Lynnea
nov. 25, 2024
12 épisodes vus sur 12
Complété 0
Globalement 7.5
Histoire 7.0
Acting/Cast 7.5
Musique 7.5
Degrés de Re-visionnage 7.0
Cette critique peut contenir des spoilers
Mi aspettavo un drama tra azione, thriller e - se ero fortunata - un pizzico di romance. L'inizio parte col piede giusto, il ritmo è incalzante, la tematica della sperimentazione genetica sulla specie umana sembra rivelarsi una carta vincente. Il protagonista è un personaggio interessante, a livello di caratterizzazione. Sull'interpretazione, avrei scelto un attore diverso, non dico il classico giovane belloccio ma un attore che - anche se non canonicamente "bellissimo" - avesse comunque un suo fascino. In questo, Kim Rae Won non si può dire sia stato all'altezza: insipido a livello di espressività, esteticamente anonimo, con un taglio di capelli che non fa che peggiorare la situazione. Lee Da Hee, al contrario, regala - come sempre - una buona prova. E' un'attrice che apprezzo particolarmente e che per una volta tanto ho visto in panni un po' diversi dal solito. Altri attori meritevoli tra il cast sono sicuramente il caposquadra della polizia e lo scienziato ricercatore "padre" di Ji Ho.
Tornando alla storia, viene sviluppata molto bene nella prima parte; a un certo punto trova spazio anche il romance, anche più del "pizzico" che mi aspettavo, e questa è stata sicuramente un'altra nota positiva. Poi, però, nell'ultimo terzo della serie, qualcosa va storto. I protagonisti iniziano a comportarsi e ad agire in modo non lineare, le situazioni - affrontate in un certo modo fin dall'inizio - vengono risolte/gestite come non ci si aspetterebbe (e no, non parlo di effetto sorpresa, ma intendo proprio la mancanza di apprezzabile buonsenso), per arrivare a una conclusione che, boh, non si capisce bene da che parte sia saltata fuori. Il personaggio di Ji Ho negli ultimi episodi è poco credibile e coerente, le motivazioni date non stanno francamente in piedi. Anche Gu Reum subisce un po' la stessa sorte, e ciò che è stato importante e fondamentale per due terzi della serie viene messo quasi da parte. Gli ultimissimi minuti mi hanno fatto inevitabilmente pensare a un finale un po' aperto, dove una seconda stagione potrebbe ricollegarsi senza problemi. Non vedo però all'orizzonte un sequel nell'elenco dei futuri lavori dei personaggi principali, per cui, se così fosse, si tratterebbe di un finale un po' raffazzonato. Concludendo, una serie con un buon potenziale, che parte bene ma deraglia verso la fine.

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Fall in Love at First Kiss
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par Lynnea
nov. 24, 2024
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Globalement 6.5
Histoire 6.5
Acting/Cast 6.5
Musique 6.5
Degrés de Re-visionnage 6.5

Non la prova migliore, ma comunque piacevole

Partiamo col dire che il manga su cui si basa questo film conta un'infinità di trasposizioni - tra film e serie - made in Cina, Giappone, Taiwan e Corea. Premettendo che nessuna di queste può eguagliare il drama giapponese del 2013 - unitamente al suo sequel del 2014 - dove il buon numero di episodi, l'ottimo cast di attori performanti, la sceneggiatura fedele al manga originale rendono di fatto la prova difficile da superare o anche solo da eguagliare, posso però dire che questo adattamento taiwanese strappa comunque una piena sufficienza. Trattandosi di un film la storia è per forza di cose molto concentrata, ma va detto che le scene e i passaggi fondamentali ci sono tutti, e sono anche apprezzabili. Buona la scelta degli attori, anche se non così accentuati da lasciare il segno. Non ci sono di fatto i personaggi secondari che riescono invece a ritagliarsi un po' di spazio nella serie, ma del resto, come dicevo, con 120 minuti in totale di miracoli non se ne possono fare. Concludendo, una visione sempre piacevole per i fan - come la sottoscritta - del manga "Itazura na kiss"

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par Lynnea
nov. 24, 2024
16 épisodes vus sur 16
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Globalement 6.0
Histoire 6.0
Acting/Cast 6.0
Musique 6.0
Degrés de Re-visionnage 6.0
Drama qualitativamente ben confezionato, nulla da dire su regia e cast. La storia, per come presentata, potrebbe anche essere interessante, peccato che già dai primi episodi si rivela un po' senz'anima. Questo il principale difetto della serie, dove l'originale tema della raccolta dati dei motori di ricerca si risolve in una mera competizione a livello professionale che vede in primo piano figure tutte al femminile. La logica nella catena azione-reazione che segue gli eventi c'è, ma per il resto la sensazione principale è quella di sterilità: manca lo sviluppo dei personaggi, o meglio ancora delle interazioni tra di loro - al di là delle mosse strategiche nella corsa al primo posto - ed è un vuoto che oltre ad andare via via aumentando sembra fagocitare, al pari di un buco nero, tutto ciò che di buono c'è o poteva esserci intorno.
L'inserimento di Park Morgan appare del tutto sensato, inizialmente, come a voler mettere un elemento per sviluppare anche la tematica della relazione umana, oltre a quella professionale predominante il drama, ma è quasi peggio che averlo omesso del tutto, perchè è più che palese che non c'è evoluzione, non porta a niente, e l'impressione è che sia quasi voluto.
Un effetto boomerang di cui si poteva fare a meno, insomma. Una serie zoppicante, alla quale sembra venga data l'illusione di una stampella, per poi sottrarla brutalmente e farla precipitare a terra. Bypassabile...

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Ice Hockey Girl
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par Lynnea
nov. 23, 2024
24 épisodes vus sur 24
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Globalement 4.0
Histoire 4.0
Acting/Cast 4.0
Musique 4.0
Degrés de Re-visionnage 4.0

Non ci siamo...

Drama che ho messo in lista per via dell'alto punteggio e le molte recensioni positive. A visione terminata - parte della quale, lo ammetto, saltata a piedi pari - mi chiedo perchè.
La storia? Non c'è. Lo sviluppo dei personaggi? Nemmeno. I protagonisti sono insipidi, fin dal primo episodio gli attori principali non mi hanno convinta. I cliché non sono mai stati per me un problema, ma qui manca proprio il materiale di base per riproporli come si deve.
Non sono una fan delle identità nascoste, in particolare quando la protagonista si spaccia per un maschio, ma dovessi pensare a un titolo su questo tema, mi vengono in mente diversi altri drama decisamente migliori di questo.
Davvero, una serie nella quale non sono riuscita a trovare un elemento - e dico uno che sia uno -capace di suscitare un minimo di interesse. Non posso nemmeno dirmi delusa, a dire il vero, poiché non sono riuscita a coltivare nemmeno qualche aspettativa, nemmeno dopo i primi dieci minuti del primo episodio. Solo tanta perplessità, verso un prodotto che sento quasi non vale la fatica del commento.

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All About My Romance
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par Lynnea
nov. 20, 2024
16 épisodes vus sur 16
Complété 0
Globalement 8.0
Histoire 8.0
Acting/Cast 8.0
Musique 8.0
Degrés de Re-visionnage 8.0
Commedia interessante, un romance ambientato nel mondo della politica che segue l'evoluzione del rapporto tra i candidati di due partiti opposti. Il meccanismo "enemies-to-lovers" s'intreccia al tema della relazione segreta, portata avanti sfoggiando un rapporto conflittuale che è solo di facciata.
Drama che non si distingue tanto per l'originalità della trama quanto per la prova dei due protagonisti, in primis Shin Ha Kyun, attore versatile che ho visto trasformarsi dall'impassibile capo revisore (The auditore, 2024) a Kim Soo Yeong, protagonista di questa serie e personaggio dai tratti singolarmente interessanti, capace di alternare momenti seri/sentimentali a situazioni che lo vedono in una veste bizzarra e strampalata, quasi tragicomica. L'attore peraltro mi ricorda molto Ji Sung, altro attore estremamente versatile, al quale lo accomuna anche un fascino maturo a livello estetico (in questa serie i 40 anni si vedono tutti) che compete però senza problemi con i tanti bei volti dei giovani attori in circolazione. Buona anche la prova della protagonista, anche se decisamente meno incisiva. Ho apprezzato alcuni tratti distintivi tipo la smorfia a mezza bocca, tratto che le conferisce un minimo di identità rispetto alla moltitudine di protagoniste dai bei lineamenti ma che un po' si confondono le une con le altre. Altra nota di apprezzamento per l'attore che interpreta il padre del protagonista, spesso impegnato in ruoli secondari non particolarmente positivi ma nei quali riesce a dare prova di una recitazione davvero espressiva. Una serie che vale la pena vedere, un tuffo all'indietro - del resto si tratta di un drama di oltre 10 anni fa - che, pur essendo per l'appunto datato, è comunque in grado di portare una ventata d'aria fresca e strappare qualche sorriso.

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Eccentric Romance
0 personnes ont trouvé cette critique utile
par Lynnea
nov. 17, 2024
12 épisodes vus sur 12
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Globalement 1.5
Histoire 1.5
Acting/Cast 1.5
Musique 1.5
Degrés de Re-visionnage 1.5

Completamente senza senso...

Ma perchè? Questa la domanda che mi sono posta costantemente episodio dopo episodio. Perchè fare una serie così senza senso? Così fatta - quasi volutamente - male? La trama non esiste, le scene sono ridicole, le motivazioni che dovrebbero collegare una situazione alla successiva lo sono anche di più. C'è davvero il nulla cosmico in questo drama.
Quanto meno, non c'è stato uno spreco in termini economici, non sono stati sprecati attori importanti e soprattutto nessuno si è evidentemente spremuto le meningi per tirare fuori qualcosa che fosse almeno decente.
L'unico motivo per cui ho deciso di guardarlo era l'idea - nuova, va detto - di una BL in cui i protagonisti fossero un coreano e un thailandese. Dato che le BL made in Corea e quelle thailandesi sono davvero molto diverse, ero curiosa di scoprire cosa potesse uscire da un mix che, non escludevo, potesse nascondere il giusto equilibrio tra pregi e difetti di entrambi i tipi di produzione. Ma questo è un dettaglio rimasto sulla carta. Nel concreto, non si è fatta nemmeno la fatica di dare un senso logico all'aspetto linguistico (tutti, provvidenzialmente, comprendono tutti, qualsiasi lingua parlata e con una strampalata idea di bilinguismo diffuso a macchia d'olio la questione pretende di essere orribilmente risolta). Scene con elementi casaccio - dal compito universitario ai delitti/aggressioni - vengono piazzati qui e lì senza alcun nesso logico, coerenza o credibilità. Tanto per, insomma. Davvero, una delle serie più inguardabili in cui sia mai incappata.

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Tu Es Mon Ami Amoureux
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par Lynnea
nov. 11, 2024
30 épisodes vus sur 30
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Globalement 5.0
Histoire 5.0
Acting/Cast 5.0
Musique 5.0
Degrés de Re-visionnage 5.0

Interminabilmente soporifero...

L'unico punto di forza della serie è come viene presentato all'inizio il legame tra i due protagonisti: una grande amicizia portata avanti sin dai tempi della scuola, promotrice quindi anche in età adulta di un rapporto piuttosto informale e piacevolmente carico di battute e considerazioni non filtrate dalle buone maniere (specie in questi luoghi dove la formalità ha un peso non indifferente).
Ecco, fine dei lati positivi. La storia dovrebbe essere incentrata sull'evoluzione di tale rapporto in una storia d'amore, cosa che accade molto - ma molto, molto, molto - più avanti. Fino a quel lontano momento, è un ripetersi soporifero di situazioni e interazioni già viste. Per lo sviluppo che propone, sarebbero bastati un quarto degli episodi proposti. Davvero, una maratona non indifferente da affrontare.
La caratterizzazione dei personaggi, inoltre, non mi ha convinta del tutto: lei dovrebbe essere una sorta di piccolo genio, una donna dalle capacità così straordinarie da aver fatto carriera in breve tempo: in realtà non sembra brillare particolarmente o sprizzare acume da tutti i pori. Lui a capo di una importante società, sulla carta anche lui capace, deciso, determinato...ma in presenza dell'amica di vecchia data si trasforma in uno zerbino. L'accompagna ovunque, le regala di tutto, le prenota i ristoranti...manca poco che le metta il dentifricio sullo spazzolino da denti o le passi la carta igienica in bagno: più che un grande amico sembra piuttosto una babysitter.
Nella seconda metà (della seconda metà della seconda metà) della serie, qualcosa si muove, ma anche lì, senza grandi emozioni o scene eclatanti. Il drama si chiude con la stessa incisività con la quale è stato portato avanti tutto il tempo, ovvero senza lasciare traccia.

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