Cette critique peut contenir des spoilers
Serie incentrata su un romance proposto in modo piacevolmente inusuale
Serie davvero particolare. Prima BL giapponese per la sottoscritta, va detto.
Ho apprezzato la scelta inusuale - ma sarebbe bello accadesse più spesso - di trovare i due protagonisti già intimi in partenza. Questo permette di dedicare il tempo - sempre poco in queste serie di 8 episodi da 20 minuti l'una - a tutto il resto. Si salta quindi la conoscenza tra i due - anche se ci sono dei graziosi flashback - e si parte che già convivono a tutti gli effetti, pur in una relazione - non - relazione - e non ben definita. Sostanzialmente questo concetto è il fulcro della storia. Storia intesa come evoluzione amorosa della coppia, perchè altra storia non c'è. Dal punto di vista della trama è davvero una serie ridotta all'osso: qualche riferimento al lavoro di meteorologo di Mizuki, qualcuno al mondo dei manga per Yoh, e fine. Lo stesso cast conta tipo quattro attori - sei, se vogliamo conteggiare le inutili presentatrici colleghe di Mizuki - e per il resto sono una manciata di comparse. Le riprese girate quasi tutte al chiuso, e di queste la maggior parte nell'appartamento in cui convivono. Se cercate grandi ambientazioni e una trama ricca al di là della coppia, allora non è il drama che fa per voi. Se invece volete un buon romance, un po' insolito, allora mi sento sì di consigliarlo. Va detto che non è chiarissimo, la comunicazione - proprio per scelta - è ridotta all'osso e spesso poco esaustiva. Del resto l'ostacolo alla basa è proprio la mancanza di comunicazione tra i due e l'incapacità - sopratutto da parte di Yoh - di comprendere azioni e sentimenti dell'altro. Yoh, che non disegna un partner prepotente e possessivo, è però convinto di non avercelo proprio, un vero partner, e il suo credere che da parte di Mizuki non ci sia alcun sentimento fa sì che si senta vessato da tale prepotenza e possessività, invece di comprenderla e apprezzarla. Da una parte si tormenta con mille congetture e dubbi (e qui avrei preferito qualche conversazione in più e qualche paranoia mentale in meno), dall'altra si ferma all'apparenza e non prova a scavare più a fondo rispetto a ciò che vede. Ed ecco quindi che piazza una scenata di gelosia per i sorrisi che Mizuki dispensa spesso e volentieri a tutti, senza però comprendere che sono tutti sorrisi artefatti e di facciata, e che il valore è proprio nel fatto che, a lui, Mizuki non riservi tali sorrisi smaglianti. Tra le mura di casa c'è il vero Mizuki, che non deve sforzarsi di apparire, e che spera di piacere per quello che è. E, a dire il vero, qualche sorriso in realtà c'è, ma ben diverso da quello a 32 denti che mostra in televisione: è più un sorriso sghembo, quasi una smorfia divertita, e si nota solo quando sono tra di loro. Se devo trovare due pecche, avrei preferito uno Yoh un po' meno tonto - perchè fino alla fine non si capisce bene se ha capito - e, di conseguenza, un finale con una conversazione risolutiva (non dico dichiarazioni sdolcinate, per carità, ma - mantenendo il loro codice di linguaggio - una qualche uscita che facesse davvero la differenza....e dubito possa essere la richiesta di sentire dire "bentornato a casa"). Buona la chimica tra i due, scene non troppo esplicite anche se, come dicevo, la serie parte con un alto grado di intimità tra i due (forse, gli accenni più espliciti sono nel linguaggio, più che in ciò che viene mostrato, ma senza mai cadere nella volgarità). Concludendo: piacevole e diversa dal solito... Aiuta a spezzare la visione di serie che pur con trame diverse hanno di fondo lo stesso meccanismo di base.
Ho apprezzato la scelta inusuale - ma sarebbe bello accadesse più spesso - di trovare i due protagonisti già intimi in partenza. Questo permette di dedicare il tempo - sempre poco in queste serie di 8 episodi da 20 minuti l'una - a tutto il resto. Si salta quindi la conoscenza tra i due - anche se ci sono dei graziosi flashback - e si parte che già convivono a tutti gli effetti, pur in una relazione - non - relazione - e non ben definita. Sostanzialmente questo concetto è il fulcro della storia. Storia intesa come evoluzione amorosa della coppia, perchè altra storia non c'è. Dal punto di vista della trama è davvero una serie ridotta all'osso: qualche riferimento al lavoro di meteorologo di Mizuki, qualcuno al mondo dei manga per Yoh, e fine. Lo stesso cast conta tipo quattro attori - sei, se vogliamo conteggiare le inutili presentatrici colleghe di Mizuki - e per il resto sono una manciata di comparse. Le riprese girate quasi tutte al chiuso, e di queste la maggior parte nell'appartamento in cui convivono. Se cercate grandi ambientazioni e una trama ricca al di là della coppia, allora non è il drama che fa per voi. Se invece volete un buon romance, un po' insolito, allora mi sento sì di consigliarlo. Va detto che non è chiarissimo, la comunicazione - proprio per scelta - è ridotta all'osso e spesso poco esaustiva. Del resto l'ostacolo alla basa è proprio la mancanza di comunicazione tra i due e l'incapacità - sopratutto da parte di Yoh - di comprendere azioni e sentimenti dell'altro. Yoh, che non disegna un partner prepotente e possessivo, è però convinto di non avercelo proprio, un vero partner, e il suo credere che da parte di Mizuki non ci sia alcun sentimento fa sì che si senta vessato da tale prepotenza e possessività, invece di comprenderla e apprezzarla. Da una parte si tormenta con mille congetture e dubbi (e qui avrei preferito qualche conversazione in più e qualche paranoia mentale in meno), dall'altra si ferma all'apparenza e non prova a scavare più a fondo rispetto a ciò che vede. Ed ecco quindi che piazza una scenata di gelosia per i sorrisi che Mizuki dispensa spesso e volentieri a tutti, senza però comprendere che sono tutti sorrisi artefatti e di facciata, e che il valore è proprio nel fatto che, a lui, Mizuki non riservi tali sorrisi smaglianti. Tra le mura di casa c'è il vero Mizuki, che non deve sforzarsi di apparire, e che spera di piacere per quello che è. E, a dire il vero, qualche sorriso in realtà c'è, ma ben diverso da quello a 32 denti che mostra in televisione: è più un sorriso sghembo, quasi una smorfia divertita, e si nota solo quando sono tra di loro. Se devo trovare due pecche, avrei preferito uno Yoh un po' meno tonto - perchè fino alla fine non si capisce bene se ha capito - e, di conseguenza, un finale con una conversazione risolutiva (non dico dichiarazioni sdolcinate, per carità, ma - mantenendo il loro codice di linguaggio - una qualche uscita che facesse davvero la differenza....e dubito possa essere la richiesta di sentire dire "bentornato a casa"). Buona la chimica tra i due, scene non troppo esplicite anche se, come dicevo, la serie parte con un alto grado di intimità tra i due (forse, gli accenni più espliciti sono nel linguaggio, più che in ciò che viene mostrato, ma senza mai cadere nella volgarità). Concludendo: piacevole e diversa dal solito... Aiuta a spezzare la visione di serie che pur con trame diverse hanno di fondo lo stesso meccanismo di base.
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