Tipica BL giapponese caratterizzata da una comunicazione non sempre chiarissima. Belli i flashback di quando erano ragazzini, interessante anche il tema di come lo stacanovismo abbia ridotto Hiro a un robot ambulante, le cui giornate tutte uguali sono dedicate a una ripetizione monotona e meccanica del lavoro (tanto), mangiare (male) e dormire (poco o niente), per poi ricominciare da capo il giorno successivo.
L'incontro con Kai diventa elemento destabilizzante, che interrompe la routine malsana che lo stava portando verso un pozzo senza fondo. Il personaggio di Hiro sicuramente è quello più espressivo e facile da comprendere, anche rispetto a ciò che non dice a parole. Kai è decisamente più ermetico, difficilmente si riesce a capire cosa pensi (non solo è evidente che non ci riesce Hiro, ma anche per lo spettatore non è proprio lampante). La difficoltà di una comunicazione è comune a molte BL giapponesi e questa non fa eccezione. In questo senso mi ha ricordato molto "My personal weatherman", alla quale la accomuna anche un finale un po' insoddisfacente (entrambi i finali sembrano concludersi a caso su una scena, che non sembra essere degna di un vero finale... non significativa, non particolare, non risolutiva, soprattutto a livello di ciò che viene detto...insomma, ci si poteva inventare qualcosa di più impattante ed emozionante, in entrambi i casi). A differenza di "My personal weatherman" - che annovero tra le mie BL preferite - la chimica tra i due protagonisti di "Perfect propose" è abbastanza buona, ma di certo non stratosferica (siamo davvero lontani anni luce dal pairing Mizuki/Yoh). Resta comunque una serie equilibrata e piacevole, che merita di essere vista per gli amanti delle BL giapponesi (e non).
L'incontro con Kai diventa elemento destabilizzante, che interrompe la routine malsana che lo stava portando verso un pozzo senza fondo. Il personaggio di Hiro sicuramente è quello più espressivo e facile da comprendere, anche rispetto a ciò che non dice a parole. Kai è decisamente più ermetico, difficilmente si riesce a capire cosa pensi (non solo è evidente che non ci riesce Hiro, ma anche per lo spettatore non è proprio lampante). La difficoltà di una comunicazione è comune a molte BL giapponesi e questa non fa eccezione. In questo senso mi ha ricordato molto "My personal weatherman", alla quale la accomuna anche un finale un po' insoddisfacente (entrambi i finali sembrano concludersi a caso su una scena, che non sembra essere degna di un vero finale... non significativa, non particolare, non risolutiva, soprattutto a livello di ciò che viene detto...insomma, ci si poteva inventare qualcosa di più impattante ed emozionante, in entrambi i casi). A differenza di "My personal weatherman" - che annovero tra le mie BL preferite - la chimica tra i due protagonisti di "Perfect propose" è abbastanza buona, ma di certo non stratosferica (siamo davvero lontani anni luce dal pairing Mizuki/Yoh). Resta comunque una serie equilibrata e piacevole, che merita di essere vista per gli amanti delle BL giapponesi (e non).
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